La partenza è faticosa, la notte ha piovuto e la mattina scrosci vari ci frenano, però ci attrezziamo (buste, sacchi...infradito) e partiamo per Harderwijk...dopo le prime schermaglie il meteo si rimette e ci offre spendidi scenari mentre costeggiamo il Veluwemeer, corso d’acqua che separa il Flevoland dal resto del Paese.
Questa tappa forse è quella che mi ha stupito di più, forse perchè le altre ero troppo impegnato a combattere con il vento o la pioggia, o forse perchè mi aspettavo di trovarmi in zone più civilizzate, invece ci ha consegnate dei gran bei paesaggi e momenti, come lo spuntino nel mezzo del nulla, mentre passavano strani individui su strane bici, oppure stormi di uccelli migratori che oscuravano il cielo.
Siamo ormai in dirittura d’arrivo...l’autostrada comincia a farsi sentire in modo consistente e i paesaggi cambiano radicalmente, regalandoci comunque bei posti come la città fortificata di Naarden...entrando ad Amsterdam anche la popolazione di ciclisti cambia radicalmente...dai pochissimi cicloturisti incontrati nei giorni precedenti, le piste si riempiono...dopo una birra in un "pustaz" vicino a "casa" chiudiamo il tour del Grande Mare Interno, con circa 460 km percorsi in 7 giorni.
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